Top

Vi: breve ed essenziale guida all’editor testuale più diffuso

Uno degli strumenti più utili onnipresente sui sistemi UNIX (quindi sia su Mac che sulle varie distribuzioni Linux) è vi, un editor di testo da terminale che permette le più comuni operazioni di modifica di un file di testo (e non solo). Vi è particolarmente utile quando non si ha altro modo di accedere ad un file se non tramite terminale e, di conseguenza, si rende necessario quando, per esempio, stiamo operando su un server tramite ssh.

vi/vim

La prima cosa che c’è da sapere riguardo vi è che funziona tramite alcune “modalità”, in particolare insert e command. La prima permette l’inserimento di caratteri e, quindi, la scrittura di un testo mentre la seconda, che è la modalità iniziale, permette l’utilizzo dei comandi. Vi è case sensitive, ovvero distingue tra lettere maiuscole e minuscole: un comando può effettuare azioni diverse in base a come viene scritto.

Per avviare vi diamo da terminale:

[shell]vi nomefile[/shell]

L’editor ci mette a disposizione una miriade di comandi utili a svolgere le più disparate operazioni ma, nella pratica, quelli che useremo più frequentemente sono davvero pochi.

Innanzitutto ci sono i comandi di spostamento (in alternativa si possono utilizzare i tasti freccia):

  • h : sposta il cursore a sinistra
  • j : sposta il cursore alla riga sotto
  • k : sposta il cursore alla riga sopra
  • l : sposta il cursore a destra

Attraverso questi comandi saremo in grado di esplorare il file di testo per ricercare la sezione che più ci interessa.

Ci sono poi i comandi di cancellazione:

  • x : cancella il carattere “nel” cursore
  • X: cancella il carattere precedente il cursore
  • dd: cancella interamente la riga del cursore

Finora questi comandi non ci hanno permesso di aggiungere qualcosa al documento, per entrare nella modalità inserimento possiamo utilizzare:

  • a : inizia a scrivere dopo il cursore
  • i : inizia a scrivere dal cursore

Se siete in modalità inserimento potete cancellare un carattere premendo il tasto CANC oppure potete tornare alla modalità comando tramite ESC.

Dopo aver effettuato le dovute modifiche potete salvare il file in diversi modi:

  • ZZ : salva soltanto se ci sono state modifiche e chiude vi
  • :wq (seguito da invio) : salva sempre e chiude

wq sta per “write and quit” (scrivi e chiudi) e, di conseguenza, viene logico pensare che esista anche un comando :w e un :q

  • :w : scrive il file senza chiudere
  • :q : esce (soltanto se non sono state effettuate modifiche)
  • :q! : forza l’uscita (scarta le modifiche)

I comandi che iniziano con i due punti si devono sempre chiudere con un INVIO, questo perché il simbolo “due punti” non fa altro che aprire la riga di comando che permette di eseguire ulteriori operazioni come la ricerca:

  • /parola : cerca “parola” in avanti
  • ?parola : cerca “parola” all’ indietro

 

La guida finisce qui, con questa quindicina di comandi dovreste essere in grado di compiere le operazioni essenziali. Ovviamente le potenzialità di vi non terminano qui, non abbiamo accennato alle funzioni più evolute, né tanto meno alle macro. Gli utenti di questo editor si definiscono pigri perché c’è sempre un modo più veloce e più economico di scrivere con vi.

Se siete interessati o incuriositi e volete saperne di più,  eseguire vimtutor nel vostro terminale potrebbe essere un ottimo punto di partenza.

Powered by WordPress. Designed by WooThemes